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Articoli Psicologia | Data: 27/10/2022 | Argomenti: psicoterapia
A cura di Arianna Scarpellini © Riproduzione e divulgazione permessa solo dietro consenso scritto Richiedi consenso
Il parent-training è una tecnica che si svolge all'interno di un percorso di psicoterapia e che coinvolge il genitore (o i genitori) nel processo educativo, riabilitativo e terapeutico finalizzato all'insegnamento di abilità necessarie a contrastare situazioni familiari problematiche basate su sintomo manifesto (es: disturbo d'ansia, disturbo del comportamento, disturbo dell'apprendimento, ecc...).
Apporta cambiamenti significativi nella relazione genitori-figli sia attraverso indicazioni esplicite, chiare, pedagogiche su come intervenire per risolvere un determinato problema, che attraverso l'apprendimento delle tecniche di problem-solving. Il parent-coaching si rivolge a uno o entrambi i genitori che hanno difficoltà nel gestire la routine quotidiana dei figli, bambini e/o adolescenti che attraversano momenti di difficoltà anche tipici della loro età evolutiva in assenza di una patologia specifica (es: difficoltà nello svolgimento dei compiti, nell'alimentazione, nell'addormentamento, nel rispetto delle regole, difficoltà di adattamento ai cambiamenti, ecc...).
Consiste in una tecnica a breve termine e si conclude nell'arco di pochi incontri. Non viene svolta psicoterapia, ma insieme ai genitori (o al genitore) si lavora sul “qui ed ora”, quindi sul presente e non sul passato. Al termine del percorso vengono raggiunti importanti cambiamenti nella relazione genitori-figli, e questi vengono ottenuti focalizzandosi sul far emergere e sviluppare le risorse personali di ogni genitore.
Non vengono dati suggerimenti o insegnamenti di tipo psicopedagogico, ma si guida il genitore (o i genitori) a trovare la migliore soluzione. Questa tecnica mira quindi a far emergere e sviluppare le capacità di problem-solving attraverso il ragionamento, rinforzando così le risorse e le potenzialità di ogni genitore, aiutandolo a trovare la migliore soluzione in base alla propria personalità e a quella del figlio.
Insieme al genitore quindi si individuano obiettivi chiari, concreti, realizzabili e i relativi piani d'azione che permettano di raggiungerli. Si analizzano le eventuali difficoltà nel mettere in atto il piano d'azione e si cercano le strategie per rimuoverle.
Al termine di questo percorso quindi il genitore (o i genitori), oltre ad aver apportato importanti cambiamenti nella relazione con il figlio, ha incrementato le proprie competenze genitoriali imparando così a elaborare nuove strategie di “problem-solving”, rendendosi così autonomo e creativo nella soluzione di nuovi problemi e nuove difficoltà che potrebbero insorgere in un futuro con i figli.
di Arianna Scarpellini
e-mail: psicologa@ariannascarpellini.com
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