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Articoli Psicologia | Data: 05/06/2010 | Argomenti: psicologia giuridica, psicoterapia
A cura di Arianna Scarpellini © Riproduzione e divulgazione permessa solo dietro consenso scritto Richiedi consenso
Per poter intervenire efficacemente sulla PAS, Gardner ritiene fondamentale un approccio integrato tra disposizioni del tribunale ed interventi psicoterapeutici. Il tipo di intervento inoltre differisce in base alla gravità della sindrome.
Nei casi di PAS di tipo lieve di solito non è necessario un intervento psicologico, ma è sufficiente rassicurare il genitore alienante che manterrà l'affidamento dei figli.
Nei casi di PAS di tipo moderato, che sono i più diffusi, il tribunale deve stabilire un sistema di sanzioni da infliggere al genitore alienante, qualora tenti di sabotare il programma terapeutico concordato con lo psicoterapeuta. Le sanzioni sono di grado crescente, fino ad arrivare al carcere.
É previsto inoltre un intervento psicoterapeutico sui figli. In tal caso lo psicoterapeuta cerca di favorire gradualmente il rapporto con il genitore alienato in un ambiente privo delle influenze del genitore alienante allo scopo di far comprendere ai bambini che il genitore rifiutato non è poi così pericoloso come sostengono loro.
Un adeguato supporto va fornito inoltre al genitore alienato, il quale in questa situazione risulta incapace di gestire il rapporto con i figli. E' importante che riceva rassicurazioni rispetto al rifiuto manifestato dai minori e a capire che tale atteggiamento in realtà è una sceneggiata in favore del genitore alienante, in quanto temono di poterselo inimicare se esprimessero affetto verso l'altro genitore. Il genitore alienato deve essere inoltre aiutato a gestire le provocazioni dei figli ritornando con i ricordi ai periodi in cui i rapporti erano felici.
Nei casi di PAS di tipo grave gli incontri non sono possibili in quanto i figli dimostrano di avere una relazione di folie à deux con il genitore alienante, condividendone le idee paranoidi.
Oltre all'intervento di tipo psicologico da rivolgere ai figli occorre inoltre trasferire la residenza dei bambini presso l'altro genitore, secondo Gardner. Trattandosi però del genitore odiato, è preferibile collocare i bambini in un luogo di transizione, ovvero in un ambiente eterofamiliare.
di Arianna Scarpellini
e-mail: psicologa@ariannascarpellini.com
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