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Articoli Psicologia | Data: 28/01/2011 | Argomenti: psicologia dello sport
A cura di Arianna Scarpellini © Riproduzione e divulgazione permessa solo dietro consenso scritto Richiedi consenso
Fin dai giochi olimpici ateniesi era risaputo che la mente umana influisce significativamente su ogni attività e quindi su ogni prestazione sportiva. Pertanto il livello di prestazione non dipendeva esclusivamente dallo stato fisico dell'atleta, ma anche dall'astuzia, dalla strategia, dal coraggio, dallo stato d'animo, ecc... caratteristiche tutte legate all'attività mentale dell'atleta.
Ciò nonostante solo alla fine dell'ottocento si inizia a parlare di aspetti psicologici nell'educazione fisica e vengono svolti i primi studi di performance in situazione di agonismo. La psicologia dello sport iniziò così in seguito ad entrare nelle università, con l'istituzione di master, dottorati e corsi di specializzazione e tra il 1970 ed il 1980 furono condotti studi sul miglioramento della performance, sulla personalità dell'atleta e sulla motivazione.
Negli anni ottanta si studiarono inoltre le tecniche mirate al miglioramento della prestazione. In tal modo oggi la psicologia dello sport si occupa degli aspetti clinici, della crescita globale della personalità dello sportivo, dell'abbattimento del disagio giovanile e del miglioramento dei rapporti interpersonali fra atleti e fra atleta ed allenatore.
di Arianna Scarpellini
e-mail: psicologa@ariannascarpellini.com
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